ECM FAD 2 Crediti: Solitudine e depressione: una relazione complessa - Loneliness as a public mental health concern
Descrizione del corso: In un’epoca in cui siamo più connessi che mai, cresce silenziosamente una frattura emotiva che coinvolge milioni di persone: la solitudine. Ma quando questa condizione incontra la depressione, si crea un intreccio complesso che mette a dura prova il benessere psicologico e fisico della popolazione.
Scade il 5 settembre 2025.
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Il corso:
Le relazioni tra loneliness (solitudine soggettiva), social isolation (isolamento sociale oggettivo) e solitude (scelta consapevole di stare soli) sono spesso confuse tra loro, ma è fondamentale distinguerle. Come sottolineato dal Prof. Maj, la loneliness rappresenta un'esperienza soggettiva e dolorosa, mentre l’isolamento sociale si basa sulla scarsità di contatti, e la solitudine scelta può persino essere fonte di benessere.
Ricerche recenti confermano che la solitudine è al tempo stesso causa e conseguenza della depressione. La relazione tra queste due condizioni è bi-direzionale e mostra sovrapposizioni perfino sul piano del rischio genetico. Non si tratta quindi solo di un fenomeno psicologico, ma anche di una predisposizione biologica che va affrontata con attenzione clinica e strategica.
Una delle evidenze più preoccupanti riguarda la “emerging adulthood”, la fascia tra i 18 e i 29 anni, dove i tassi di solitudine e depressione sono in aumento. Le pressioni sociali, l’instabilità lavorativa e la mancanza di connessioni autentiche contribuiscono a rendere questa fase particolarmente vulnerabile.
Il Prof. Schoevers ha messo in luce l’impatto biologico della solitudine sulla salute fisica: un’accumulazione cronica di stress, infiammazione e vulnerabilità alle malattie. Non si tratta solo di un disagio mentale, ma di una minaccia concreta alla salute pubblica. Serve quindi un cambio di paradigma: non più sintomi da curare nel singolo, ma un fenomeno sociale da prevenire su larga scala.
Gli interventi oggi disponibili mirano soprattutto al livello comunitario: promozione delle reti sociali, campagne di sensibilizzazione, e spazi di incontro accessibili. Ma manca ancora una struttura integrata di valutazione, monitoraggio e ricerca per misurarne l’impatto reale nel tempo.
Il messaggio è chiaro: affrontare la solitudine significa promuovere la salute mentale. Lavorare sull'advocacy, sulle politiche pubbliche e sulla riduzione dello stigma è un passo imprescindibile verso una società più empatica e resiliente.
Destinatari:
Assistente sanitario, Educatore professionale, Infermiere, Medico, Psicologo, Tecnico della riabilitazione psichiatrica, Tecnico di neurofisiopatologia, Terapista della neuro e psicomotricità dell'età evolutiva, Terapista occupazionale